Teatro

Cannes: Torna Mickey Rourke, sfatto e fascinoso

Cannes: Torna Mickey Rourke, sfatto e fascinoso

Il regista Robert Rodriguez, cappello da cow-boy calato sulla testa, ha l'aria entusiasta di chi ha realizzato un gran sogno. Il disegnatore Frank Miller, che lo ha affiancato durante le riprese di «Sin city», ha la grinta giusta per rispondere, punto su punto, alle critiche sull'eccessiva violenza che pervade le sue immagini. L'atletico Clive Owen, amatissimo dal pubblico femminile che lo ha scoperto in «Closer», è contento di raccontare quanto si è trovato a suo agio in un'esperienza molto diversa da quelle fatte finora. Benicio Del Toro, con camicia a scacchi rossi, fa sapere che sul set «due registi al posto di uno sono una garanzia, e va ancora meglio quando diventano tre», com'è accaduto il giorno in cui a Rodriguez e a Miller si è aggiunto Quentin Tarantino. Jessica Alba, sullo schermo specialista di «lap dance», non fa una piega quando qualcuno accusa Rodriguez di aver girato un film sessista. Ma su tutti, anche se le parole che pronuncia sono al massimo una decina, spicca Mickey Rourke, l'eroe sfrontato di «Nove settimane e mezzo», tornato a galla grazie a «Sin city», dopo una lunga parentesi di vita spericolata, senza pace e senza gioia, segnata da dolori e delusioni, a iniziare dal naufragio del matrimonio con la moglie Carrè Otis. Il corpo è appesantito, il viso, strapazzato dagli interventi di chirurgia plastica, non è più quello di prima, eppure l'aria dolente gli regala ancora un velo di fascino: «Non avevo mai recitato nelle condizioni di "Sin city", davanti a uno schermo verde, senza niente intorno. Robert è riuscito comunque a farmi sentire a mio agio, ho una grande ammirazione per lui, e infatti non m'importava nulla di recitare in quel modo. Lo schermo poteva essere anche rosa o di qualunque altro colore. Per me tutto ha acquistato un senso importante, grazie alla preparazione e alla passione del regista». Nel film Rourke è Marv, personaggio guidato dall'unico desiderio di vendicare il suo grande amore, Goldie. Appena lo ha incontrato, Fran Miller ha capito che il ruolo doveva essere suo: «E' arrivato nel mio ufficio, con il suo cane, ho pensato immediatamente che lui sarebbe stato la scelta migliore. Ha la capacità di assorbire del tutto i personaggi che interpreta. In più, c'è stato il grande lavoro del trucco che lo ha fatto diventare identico ai miei disegni. E' stato talmente credibile e perfetto sul set che, quando l'ho rivisto senza la maschera creata per il film, mi sembrava che stesse malissimo». Ogni giorno, per diventare Marv, Rourke si è sottoposto a sedute di make-up lunghe quasi tre ore. E dire che non ha mai avuto familiarità con le storie a fumetti: «Dopo aver incontrato il regista, sono andato subito a comprare il libro con la storia di Marv. La cosa più divertente del lavorare su un fumetto è che ci si può muovere in un territorio totalmente fantastico. Per questo non ho cercato di complicare il personaggio. La chiave del film è tutta nel mantenere integro lo spirito del lavoro di Frank Miller». Uno spirito che, secondo alcuni, è pervaso da una violenza troppo cruda: «Non credo proprio che nessuno possa tentare di imitare nella realtà quello che accade nel film. Anzi, ne sono convinto. I giapponesi hanno i film più violenti del mondo e il loro tasso di criminalità è tra quelli in assoluto più bassi». Uguale il parere di Rodriguez: «La violenza del film è stilizzata, concettuale. Infatti la censura non ha avuto niente da dire. In fondo anche le vicende di Bugs Bunny possono essere considerate violente». Il disegnatore è particolarmente soddisfatto del modo con cui le sue invenzioni hanno preso corpo sul grande schermo. Rodriguez è riuscito a convincerlo a cedere i diritti delle sue creazioni, una cosa che a tanti altri era risultata impossibile. Le cose sono andate talmente bene che Miller ha già iniziato a scrivere «Sin city 2». Non si sa ancora chi farà parte del cast, ma lo stesso Rodriguez ha fatto sapere che è sempre felice di poter tornare a dirigere interpreti con cui ha costruito un'ottima intesa.